Dopo una lunga trattativa con la Dinamo Kiev e con il Ministero dello Sport dell’Unione Sovietica – i giocatori sono stipendiati dal Ministero ed è quindi con il Ministero che bisogna negoziare -, nell’estate del 1988 la Juventus acquista il cartellino di Oleksandr Zavarov.
Secondo gli accordi, il Ministero dello Sport sovietico continua ad elargirgli una paga mensile dalla cifra ridicola di due milioni di lire, mentre la Juve gli fornisce buoni spesa per i supermercati e una Fiat Duna precedentemente appartenuta a Ian Rush.
Non è l’unica cosa che eredita dal gallese: anche un appartamento e la malasorte. Anche Zavarov non riuscirà infatti a riempire il vuoto lasciato da Platini: è lo stesso Zavarov ad ammettere candidamente che il francese “è stato un grandissimo giocatore, mentre io non lo sono”.
In realtà Zavarov aveva dimostrato di esserlo, un grandissimo giocatore. Lobanovs’kyj lo aveva paragonato a Maradona: “Non solo perché tutti e due sono piccoli”, ma perché “sono uomini universali” (non so esattamente che cosa significhi ma suona comunque bene).
Dopo un debutto sfortunato in Coppa Italia (venti minuti giocati, un autogol segnato e un infortunio subito), Zavarov segna una doppietta al Brescia e un gol al Cesena e assolve in questo modo il Colonnello da un sospetto utilizzo di sostanze psicotrope.
È soprattutto il gol al Cesena a far pensare che la Juve possa aver veramente trovato un degno successore di Platini.
Dalla fascia destra gli arriva un passaggio in diagonale. Lui – già rivolto di tre quarti verso la porta – stoppa il pallone con il sinistro, lo porta avanti con il destro e lo calcia con il sinistro.
È così rapido che ci ho messo mezz’ora per decifrare da questo video sgranato la natura del suo movimento. Non sono invece riuscito a decifrare la natura del movimento del pallone: in un fotogramma si sta staccando dal piede di Zavarov e in quello dopo già rotola dentro la porta.
Dopo la partita, alla domanda “Con Zavarov avete trovato un campione?”, Boniperti sospira un “Ma speriamo, speriamo…”. Alla domanda “Zavarov ti piace?”, fa notare mentre già si sta incamminando: “Mah… lo abbiamo preso, quindi sicuramente… grazie”.
Ha fatto bene Boniperti a non mostrarsi entusiasta più del dovuto.
Chi potrebbe segnare un gol del genere oggi: Ruslan Malinovs’kyj
Quanto è passiva quella difesa: 9
Un insospettabile vizio di Zavarov secondo la preziosa testimonianza di Pasquale Bruno: l’alcol